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Immagine del redattoreSerole

Febbre da Social

Aggiornamento: 3 mag 2023






Eccoci qua per il post numero due: non preoccupatevi smetterò di dire " ciao ecco il post numero 3, numero 4…"...


Mi sono ripromesso di parlare liberamente e di dire le cose come stanno, pane al pane e vino al vino, e questo è quello che leggerete sempre in queste pagine.

Quindi spero di non offendere nessuno e se accadesse mi scuso in anticipo: ho imparato che le persone di solito non si sentono offese, reagiscono quando qualche corda dei loro sentimenti viene solleticata. Niente di male in tutto ciò ma forse solo una sveglia per rivalutare alcune prospettive della propria vita.


Dopo questa piccola prefazione iniziamo!


Dopo aver scritto, registrato, prodotto e svolta tutta l'attività amministrativa per lanciare i singoli, la grande cosa da affrontare era costruire una presenza sui social media.


La mia prima reazione fu di girare gli occhi al cielo perché non ero molto felice a quest'idea.

Nel corso degli anni i social media sono cambiati un bel po': 10 anni fa erano un posto felice, piattaforme dove le persone condividevano le cose più assurde in modo molto divertente, un posto dove genuinamente ci si aiutava l'un l'altro o dove si comunicava ed interagiva con persone nuove in nome di interessi comuni: nessun dramma, tutti vivevano le loro vite da sogno, mai un giorno storto, sempre sorridenti.

Oggigiorno le cose sono cambiate parecchio e quei posti felici sono diventati rifugio di persone arrabbiate col mondo che spesso straparlano senza filtro nel nome della libera espressione, proclamandosi portatori sani di giudizi assoluti senza pensare che i commenti possono ferire.


Fin dal primo giorno dalla loro comparsa, nei social media ci sono state persone che hanno cercato il loro minuto di celebrità sperando di circolare in maniera virale con i loro posts e cercando di crearsi una loro nicchia. Altri invece vogliono supportare una giusta causa trovando in questo cyberspace una zona confortevole in cui far sentire le loro voci: sono tante le ragioni che spingono le persone a condividere le loro vite pubblicamente ma non sta a me giudicare i loro intento, sono solo un osservatore.


Ho deciso di iniziare ad utilizzare i social media per necessita per condividere la mia musica e ho guardato tonnellate di video su "come acquisire nuovi followers", "come espandere la tua fanbase" ed ero molto eccitato vedendo queste storie di successo di persone che dalla notte al giorno guadagnavano 1000 followers così pieno di fiducia ho iniziato.


Per incominciare mi sono iscritto su Instagram, poi mi è stato consigliato di andare su Twitter e ho preso la decisione di concentrarmi su queste due piattaforme perché il mio obiettivo era ed è quello di scrivere musica, specialmente perché faccio tutto da solo senza alcun aiuto ( a parte suggerimenti di amici!). Non volevo essere sopraffatto dalla febbre da social e passare tutto il mio tempo davanti al computer… oh quanto avevo torto...








Dopo un paio di giorni non appena mi svegliavo prendevo il mio telefono sperando in un miracolo che puntualmente non è mai arrivato: mi sono detto "porta pazienza, controlla bene i contenuti che condividi, fa tutto quello che gli "esperti" ti dicono"… Un bel rompicapo e passai altri giorni a ricercare su Internet informazioni su "come fare" e "cosa fare".


Era divertente ( non proprio) scrivere un post felice di aver raggiunto 100 followers e subito dopo vedere qualcun altro postare commosso e ringraziando per aver raggiunto 10000 followers in due giorni…YAY!!!


Ho continuato imperterrito….


Ho letto quantità industriali di articoli su followers organici vs finti followers, parole che per me erano sconosciute e strane. Ho visto altrettanti video tutorial su "fa così" e "non fare colà)…sembrava un impresa impossibile, una montagna difficile da scalare!

Sto ancora imparando a navigare in questo universo ma poco alla volta mi sono sentito in pace con me stesso realizzando che è un processo a lungo termine e non un successo improvviso.

Più ricercavo e più ho capito che bisogna buttarsi al 100% e lavorare sodo.

A meno che non abbiate un grande budget da investire su piattaforme che sí promettono migliaia di followers istantaneamente ma con il piccolo effetto collaterale di dover sborsare sempre per mantenere i numeri allo stesso livello, l'altra soluzione è di creare un network di artisti pronti a supportarsi a vicenda con il vecchio metodo del "porta a porta".

E qua è quando sono diventato familiare con la parola che è il terrore di ogni musicista indipendente: ALGORITMO!

Lo sto ancora cercando di capire!!!


" Mi piace la tua musica ma se ti seguissi incasinerei il mio algoritmo"… frase sentita più volte ed all'inizio priva di significato: perché se la mia musica piace a qualcuno questi non può seguirmi? Ero molto confuso… in testa mia musica è musica e buona musica è buona musica, semplice.


Altra verità: da qualche parte ho letto, " non importa se la tua musica è bella o buona, tutto dipende da come la promuovi, se hai una buona strategia". Quindi non dipende dalla qualità della musica ma da come la proponi, come dire hai un prodotto OK ma lo vendi bene e hai successo, hai un prodotto fantastico ma non sai come venderlo e resterà sullo scaffale…concetto interessante ma purtroppo aveva senso.

Io credo fermamente nella qualità e tempistica: se si trovasse UNA persona influente a cui piace la tua musica, questa diverrà virale, e sono sicuro di ciò.


Ovviamente all'inizio il lavoro duro lo devi fare tu e promuovere il tuo prodotto in qualche maniera. Questo significa con ogni probabilità che dovrai seguire persone sperando che ti seguano, iniziare a chattare condividendo idee e frustrazioni e poi non si sa mai chi potresti incontrare.

Devo dire che ho trovato alcune persone veramente fantastiche con le quali abbiamo instaurato un rapporto di reciproco aiuto: qualità prima della quantità.


Per concludere il mio personale consiglio è di non creder a tutto ciò che si vede: anche gli influencers più famosi lavorano duro e pagano qualche prezzo come la mancanza di privacy, essere esposti a critiche feroci, vivere con il telefonino come estensione del loro corpo, ma è sempre una scelta personale di come si vuole vivere la propria vita.


Lavora sodo per i tuoi sogni, cerca di essere sempre coerente, cerca di parlare con più persone possibili e comunica con i tuoi followers quando li trovi. Non aver paura o vergogna di chiedere aiuto e cosa importante guarda le cose a lungo termine. Le domande da porsi sono: preferiresti creare qualcosa che resta nel tempo o qualcosa di effimero che come appare così scompare?


Non rinunciare ai tuoi sogni se veramente credi in quello che fai! Io non ci rinuncio!










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